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CASA FAMIGLIA
Denominazione:IO SONO MIO
Tipologia: Casa Famiglia per minori
Ente Gestore: Associazione LE C.A.S.E.
Presidente Associazione: Silvano Venturin
Sede legale Associazione: via dei Fontarnieri n. 1 Pomino- Rufina - Firenze
L’Associazione LE C.A.S.E. è iscritta al Registro del Volontariato della Provincia di Firenze con deliberazione n. 14 del 10 marzo 1998.
Casa Famiglia “IO SONO MIO ”
cellulare 3497700358
Responsabile Casa Famiglia: Geraldo Simonetta
Operatore generico: Silvia Permoli
Autorizzazione al funzionamento:
La Casa Famiglia, come prevede la normativa nazionale e regionale vigente, è autorizzata al funzionamento dalla Commissione di vigilanza e controllo strutture residenziali e semiresidenziali per minori zona Nord/Ovest, che ha rilasciato, in data 3 ottobre 2005, “…autorizzazione al funzionamento della struttura “IO SONO MIO”quale comunità familiare per l’accoglienza residenziale di minori il cui numero massimo non dovrà essere superiore a sei, compresi i figli naturali della coppia”.
Utenza: la casa famiglia prevede di ospitare fino a 6 minori.
LA MISSION
L’Associazione“Le C.A.S.E.” (Comunità per l’accoglienza e la solidarietà contro l’emarginazione), Ente gestore della Comunità educativa residenziale a dimensione familiare (definita successivamente come Casa Famiglia) “Io sono mio”, è nata nel 1997, come frutto delle esperienze concretizzate dai suoi soci in varie realtà territoriali.
L’Associazione ha tra le sue finalità, quella di promuovere e favorire la realizzazione di progetti di accoglienza familiare di persone in stato di bisogno, rivolte, soprattutto, a minori e richiedenti asilo politico, senza distinzione di nazionalità, razza, sesso, religione, stato di salute; la realizzazione di progetti di inclusione sociale vengono concordati e svolti in collaborazione con l’autorità giudiziaria, i servizi sociali territoriali, il mondo associativo ed il volontariato.
Per statuto, le Case famiglia dell’Associazione si costituiscono per libera scelta dei componenti, stabiliscono un loro regolamento interno in merito al funzionamento della vita comunitaria e sono autonome nelle scelte gestionali, organizzative e finanziarie.
L’Associazione fornisce la copertura giuridica per ogni atto che necessiti, si impegna nella ricerca di immobili da adibire allo scopo, nel reperimento di fondi per eventuali ristrutturazioni e organizza periodici incontri tra le Case famiglie, sia per favorire la reciproca conoscenza, l’armonia e la collaborazione che per corsi di formazione permanente volti ad aumentare le competenze e la preparazione dei referenti educativi.
In questi anni l’Associazione ha attivato sul territorio Fiorentino più comunità educative residenziale a dimensione familiare.
Il confronto associativo per le coppie che gestiscono le Case Famiglie, è particolarmente necessario per poter condividere le inevitabili difficoltà che si incontrano con gli ospiti.
Il potersi confrontare con chi vive esperienze analoghe serve inoltre a prevenire il rischio di “ burn – out “ così frequente in situazioni di “ lavoro “ come quello svolto quotidianamente in Casa Famiglia.
Questa nuova realtà chiamata, “Io sono mio” nasce dalla disponibilità della coppia Simonetta-Permoli, già famiglia affidataria da molti anni, ad intraprendere il cammino per potersi strutturare legalmente come comunità educativa residenziale a dimensione familiare per l’accoglienza di minori.
Il nome della Casa Famiglia “Io sono mio” è stato pensato da Andrea, secondogenito della coppia, e dà il senso del lavoro principale che viene svolto nelle strutture di accoglienza:
- la centralità del bambino;
- la costruzione o la ricostruzione di una propria identità intesa come punto cruciale e nodale della propria crescita;
- condivisione degli spazi, dei tempi e delle modalità relazionali e organizzative che caratterizzano una situazione a dimensione familiare.
La casa famiglia si configura, come una struttura “di passaggio”, di transizione tra la
situazioni di vita temporaneamente “inadeguate” offerta al minore dal proprio ambiente familiare e il ritorno nel proprio nucleo d’origine (qualora siano superate le difficoltà che hanno determinato l’allontanamento).
Pertanto la casa famiglia può rappresentare anche una tappa provvisoria durante la quale anche la famiglia di provenienza del bambino può trovare adeguati interventi di sostegno tramiti i servizi a disposizione nella comunità locale.
La tipologia dell’utenza che la Casa Famiglia intende ospitare è relativa a casi di temporaneo abbandono e di disagio familiare e/o personale.
Denominazione:IO SONO MIO
Tipologia: Casa Famiglia per minori
Ente Gestore: Associazione LE C.A.S.E.
Presidente Associazione: Silvano Venturin
Sede legale Associazione: via dei Fontarnieri n. 1 Pomino- Rufina - Firenze
L’Associazione LE C.A.S.E. è iscritta al Registro del Volontariato della Provincia di Firenze con deliberazione n. 14 del 10 marzo 1998.
Casa Famiglia “IO SONO MIO ”
cellulare 3497700358
Responsabile Casa Famiglia: Geraldo Simonetta
Operatore generico: Silvia Permoli
Autorizzazione al funzionamento:
La Casa Famiglia, come prevede la normativa nazionale e regionale vigente, è autorizzata al funzionamento dalla Commissione di vigilanza e controllo strutture residenziali e semiresidenziali per minori zona Nord/Ovest, che ha rilasciato, in data 3 ottobre 2005, “…autorizzazione al funzionamento della struttura “IO SONO MIO”quale comunità familiare per l’accoglienza residenziale di minori il cui numero massimo non dovrà essere superiore a sei, compresi i figli naturali della coppia”.
Utenza: la casa famiglia prevede di ospitare fino a 6 minori.
LA MISSION
L’Associazione“Le C.A.S.E.” (Comunità per l’accoglienza e la solidarietà contro l’emarginazione), Ente gestore della Comunità educativa residenziale a dimensione familiare (definita successivamente come Casa Famiglia) “Io sono mio”, è nata nel 1997, come frutto delle esperienze concretizzate dai suoi soci in varie realtà territoriali.
L’Associazione ha tra le sue finalità, quella di promuovere e favorire la realizzazione di progetti di accoglienza familiare di persone in stato di bisogno, rivolte, soprattutto, a minori e richiedenti asilo politico, senza distinzione di nazionalità, razza, sesso, religione, stato di salute; la realizzazione di progetti di inclusione sociale vengono concordati e svolti in collaborazione con l’autorità giudiziaria, i servizi sociali territoriali, il mondo associativo ed il volontariato.
Per statuto, le Case famiglia dell’Associazione si costituiscono per libera scelta dei componenti, stabiliscono un loro regolamento interno in merito al funzionamento della vita comunitaria e sono autonome nelle scelte gestionali, organizzative e finanziarie.
L’Associazione fornisce la copertura giuridica per ogni atto che necessiti, si impegna nella ricerca di immobili da adibire allo scopo, nel reperimento di fondi per eventuali ristrutturazioni e organizza periodici incontri tra le Case famiglie, sia per favorire la reciproca conoscenza, l’armonia e la collaborazione che per corsi di formazione permanente volti ad aumentare le competenze e la preparazione dei referenti educativi.
In questi anni l’Associazione ha attivato sul territorio Fiorentino più comunità educative residenziale a dimensione familiare.
Il confronto associativo per le coppie che gestiscono le Case Famiglie, è particolarmente necessario per poter condividere le inevitabili difficoltà che si incontrano con gli ospiti.
Il potersi confrontare con chi vive esperienze analoghe serve inoltre a prevenire il rischio di “ burn – out “ così frequente in situazioni di “ lavoro “ come quello svolto quotidianamente in Casa Famiglia.
Questa nuova realtà chiamata, “Io sono mio” nasce dalla disponibilità della coppia Simonetta-Permoli, già famiglia affidataria da molti anni, ad intraprendere il cammino per potersi strutturare legalmente come comunità educativa residenziale a dimensione familiare per l’accoglienza di minori.
Il nome della Casa Famiglia “Io sono mio” è stato pensato da Andrea, secondogenito della coppia, e dà il senso del lavoro principale che viene svolto nelle strutture di accoglienza:
- la centralità del bambino;
- la costruzione o la ricostruzione di una propria identità intesa come punto cruciale e nodale della propria crescita;
- condivisione degli spazi, dei tempi e delle modalità relazionali e organizzative che caratterizzano una situazione a dimensione familiare.
La casa famiglia si configura, come una struttura “di passaggio”, di transizione tra la
situazioni di vita temporaneamente “inadeguate” offerta al minore dal proprio ambiente familiare e il ritorno nel proprio nucleo d’origine (qualora siano superate le difficoltà che hanno determinato l’allontanamento).
Pertanto la casa famiglia può rappresentare anche una tappa provvisoria durante la quale anche la famiglia di provenienza del bambino può trovare adeguati interventi di sostegno tramiti i servizi a disposizione nella comunità locale.
La tipologia dell’utenza che la Casa Famiglia intende ospitare è relativa a casi di temporaneo abbandono e di disagio familiare e/o personale.