E' la domanda più ricorrente, mi chiedono, ci chiedono perchè abbiamo scelto di occuparci dei figli degli altri, dei bambini che non sono i nostri.
Me lo sono chiesta anche io i primi anni, mi sono chiesta perchè sentivo dentro di me la forte necessità di accogliere, come se nel mondo non dovesse esistere altro.
Le risposte sono state più di una, sicuramente il bisogno per coscienza di non stare ferma a guardare, a guardare immagini che giravano anche in televisione con delle notizie agghiaccianti sui maltrattamenti fatti a minori.
Non riuscivo ad essere inorridita e poi basta, avanti con il solito tran tran di tutti i giorni, per sentirmi meno in colpa ho preferito fare, agire, occuparmi di chi forse aveva bisogno di una mano, di una casa, di una famiglia.
Altro motivo ma questo l'ho capito più avanti, è che tutti noi siamo stati dei bambini e forse bisognosi di attenzioni e di conferme e di aiuto, mi sono sentita vicina a loro per motivi diversi, storia diversa, ma in qualche modo legata a loro.
Oggi poi so con certezza che il mio è stato, almeno per me, un atto di puro egoismo, amare gli altri è stato amare me stessa, dare a loro è ricevere da loro e in realtà è più grande, è maggiore ciò che ricevo rispetto a ciò che dono.
Quindi come si può riuscire a rinunciare a tutto questo? Una delle ragazze che abbiamo con noi da 16 anni, stizzita, a volte mi dice: "ma quanti dobbiamo diventare in questa casa? non mi dire che vorrai arrivare alla morte con un bimbo in braccio?"......magariiiii, mi piacerebbe tanto.......
Me lo sono chiesta anche io i primi anni, mi sono chiesta perchè sentivo dentro di me la forte necessità di accogliere, come se nel mondo non dovesse esistere altro.
Le risposte sono state più di una, sicuramente il bisogno per coscienza di non stare ferma a guardare, a guardare immagini che giravano anche in televisione con delle notizie agghiaccianti sui maltrattamenti fatti a minori.
Non riuscivo ad essere inorridita e poi basta, avanti con il solito tran tran di tutti i giorni, per sentirmi meno in colpa ho preferito fare, agire, occuparmi di chi forse aveva bisogno di una mano, di una casa, di una famiglia.
Altro motivo ma questo l'ho capito più avanti, è che tutti noi siamo stati dei bambini e forse bisognosi di attenzioni e di conferme e di aiuto, mi sono sentita vicina a loro per motivi diversi, storia diversa, ma in qualche modo legata a loro.
Oggi poi so con certezza che il mio è stato, almeno per me, un atto di puro egoismo, amare gli altri è stato amare me stessa, dare a loro è ricevere da loro e in realtà è più grande, è maggiore ciò che ricevo rispetto a ciò che dono.
Quindi come si può riuscire a rinunciare a tutto questo? Una delle ragazze che abbiamo con noi da 16 anni, stizzita, a volte mi dice: "ma quanti dobbiamo diventare in questa casa? non mi dire che vorrai arrivare alla morte con un bimbo in braccio?"......magariiiii, mi piacerebbe tanto.......